Antonella Nannicini architetto con la vocazione della scultura è nata e vive a Prato. Da sempre ha portato avanti in parallelo alla professione la sua passione per l’arte . Ha frequentato i più noti ambienti artistici della città: i corsi di pittura e scultura della scuola d’Arte Leonardo e successivamente i corsi di disegno dal nudo diretti dal maestro Rinaldo Frank Burattin; presso il Laboratorio di Affresco di Vainella, fondato da Leonetto Tintori, ha partecipato ai corsi di “ Pittura murale antica e moderna” e ai corsi di Ceramica artistica diretti dallo scultore Salvatore Cipolla , e successivamente da Bruno Gambone e da Roberto Ceccherini.
Oltre a mostre personali e collettive ha realizzato composizioni plastiche in ceramica di grandi dimensioni installate nella città di Prato. Il suo impegno nell’arte si attua non solo in prima persona ma anche, con la direzione del Laboratorio per Affresco Elena e Leonetto Tintori a Vainella fino al 2016 e successivamente come presidente dell’associazione Arcantarte Aps promuovendo eventi, mostre e corsi per un’arte inclusiva.
Avvicinandosi la data del mio mezzo secolo , ho desiderio di esporre le mie sculture : forme che mi inseguono ormai da tanti anni , a cui ho concesso piccoli ritagli di tempo estorti, anche con sensi di colpa, alla professione e alla famiglia. Mi sembra giusto ora fare il punto delle mie capacità creative prendendo un formale impegno verso me stessa. Lo debbo anche a tutte le meravigliose persone che ho incontrato nel mio pellegrinaggio artistico e che ho avuto la fortuna di avere come maestri. Primo fra tutti mio nonno, eclettico dilettante d’arte, fotografo e pittore che mi trasmise la passione per il disegno. Riuscì a convincere i miei genitori e mi iscrisse alla “Leonardo” scuola serale d’arte e mestieri che anche lui aveva frequentato in gioventù. Ero la più piccola allieva dell’epoca, ma lì sono cresciuta tra gli odori dell’acqua ragia e della trementina e lì ho scoperto la creta con cui iniziai a modellare. Per più di un decennio ho frequentato i corsi della “ Leonardo” , ma per il Prof. Cappelli, scultore ed eccezionale insegnante , ero e rimasi la “piccina” nonostante avessi raggiunto il metro e ottanta di altezza. La mancanza di tempo che sempre mi ha assillato, mi portò presto a preferire la terracotta piuttosto che formare in gesso o cemento.
Ed ecco che alla fornace “F.lli Felici” il ceramista Canfailla mi insegnò a tirar su le forme con il metodo del lucignolo; liberando appieno la mia fantasia, riuscivo adesso a modellare dall’interno oltre che dall’esterno. E ancora le serate a disegnare o acquerellare al corso di nudo dove la guida sicura ed efficace e la tracimante eloquenza del maestro Rinaldo Frank Burattin aveva creato una vivace compagine artistica. Poi l’incontro con Leonetto Tintori che generosamente mi ha insegnato tecniche espressive come l’affresco e la scultura colorata, e mi ha avvicinato in maniera non libresca, ma direi piuttosto con confidenza amorosa alla pittura antica. La scuola del Tintori riuniva giovani di tutte le nazionalità nella sua casa-studio di Vainella, luogo unico, dove il concetto di spazio e tempo perdeva ogni significato, sospesa nella campagna toscana, immersa nel respiro dei “grandi” grazie alla presenza semplice e autorevole di Leonetto. Sempre a Vainella ho conosciuto il maestro Salvatore Cipolla ed ho frequentato il suo corso di ceramica artistica. A lui debbo l’apprendimento della tecnica del gres policromo che mi ha dato la possibilità di aggiungere significato alle mie forme. A tutti quanti sono riconoscente, consapevole che chi insegna anche solo per un giorno diventa maestro per la vita. Un particolare ringraziamento lo serbo per una persona eccezionale che ha dato un senso profondo e antico alle forme che da sempre porto dentro di me e che con forza cercano di imprimersi nell’argilla: Alessandro Pasquini con la sua cultura e la sua amicizia mi ha svelato le radici della mia ispirazione. (Ottobre 2004)